Scilla e Chianalea - Reggio di Calabria

 

Castello Ruffo 




Il Castello situato sul promontorio di Scilla, in provincia di Reggio di Calabria, fu acquistato da Paolo Ruffo nel 1533 e da quel momento fu residenza della sua famiglia fino ai primi del ‘700. A testimonianza di ciò vi è una lapide che ne attesta il restauro e lo stemma di famiglia, proprio nel portale d’ingresso, cui si accede attraverso un ponte. Ed eccoci dentro questa meraviglia: riconosciamo l’androne a volta ribassata, il cortile e lo scalone esterno che conduce alla residenza Ruffo. La pianta irregolare e gli edifici con stili completamente differenti ci fanno riconoscere le epoche differenti in cui è stato ristrutturato. Tutto, però, è conservato secondo la tipica configurazione delle fortezze. 

Ma il Castello ha radici antiche: prima gli Etruschi, poi le fortificazioni murarie nel periodo magnogreco ed in seguito i Romani, che lo apliarono.

Gli scavi moderni mostrano però solo le mura del Monastero di San Pancrazio, del IX secolo, anch’esse a difesa dei Saraceni. Un luogo di difesa ma anche di suggestiva bellezza. Un patrimonio da tutelare. Ed è per questo che già dagli anni Settanta è luogo d’incontro tra persone e culture: prima come Ostello della Gioventù e ora come importantissimo centro culturale, sede di incontri e mostre.

L'edificio sorge sul promontorio, a picco sul mare, e divide due marine di Scilla: Maria Grande e Chianalea


Scilla



"Una feluca", barca usata per l'antica pesca del pesce spada nello Stretto di Messina


Chianalea 

Un  suggestivo borgo marinaro, il cui nome proviene dal latino  e significa “Piana delle Galee”, per via delle antiche imbarcazioni usate per la pesca e per i commerci, quando la cittadina era punto d’approdo e di partenza per le più importanti marinerie del Mediterraneo . 
Fa parte del comune di Scilla ed è annoverato tra i Borghi più belli d'Italia.
Il borgo è caratterizzato da strette viuzze che aprono squarci tra le abitazioni, alcune delle quali risalenti anche al 1600, addossate le une alle altre.





Chianalea





La bellissima cittadina di Scilla è la terra del mito, raccontata da Omero nell’Odissea ed il cui nome è legato a molte leggende.
Scilla è la splendida ninfa che fece innamorare il figlio di Poseidone, Glauco, un dio per metà uomo e per metà pesce.
Una sera, mentre la ninfa era in spiaggia, lo vide apparire dal mare. Terrorizzata alla sua vista scappò via. Glauco, chiese così aiuto alla maga Circe, non sapendo che la stessa era innamorata di lui. La maga gelosa, preparò una pozione magica che riversò in mare. Quando la ninfa andò a fare il bagno, si trasformò in un orrendo mostro, con sei enormi teste di cane lungo il girovita, un busto enorme e delle gambe serpentine lunghissime.
Per l’orrore, Scilla si rifugiò nella cavità di uno scoglio vicino alla grotta dove abitava anche Cariddi. Così Scilla è il terribile mostro marino raccontato nell’Odissea di Omero, che con Cariddi si contendevano Ulisse, nella burrascosa traversata dello stretto per far finalmente ritorno ad Itaca.
Fermandosi ad osservare il mare di Chianalea, che si infrange sugli scogli sembra, ancora oggi, di udirne in lontananza il lamento.

foto: 
@pierlumed
PasqualeArbitrio - 
kristinoska__
Carlo Audino Photography

  

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