La Rocca di Gradara - Marche

 La Rocca di Gradara - Marche

Foto di Poliedro s.n.c.

Il nucleo più antico risale al XII secolo, una casa torre, appartenente alla famiglia nobiliare di Pesaro, i De Grifo. Le origini del luogo sono di epoca romana, come testimoniano i blocchi di pietra del Mastio, tra cui quella con la scritta a lettere capitali “DEMETRI”.
Il Mastio originariamente era un corpo isolato e svolgeva principalmente la funzione di torre di guardia, dalla cui sommità era visibile tutto l'entroterra denominato Montefeltro e il mare Adriatico, fino a Cesenatico.

Nel XIII secolo Malatesta da Verucchio detto il Centenario, con la bolla papale di Bonifacio VIII, sancisce il suo possesso del territorio di Gradara e il suo castello. Tra il XIII ed il XIV secolo, i Malatesta costruiscono la Fortezza e le due cinte di mura.

Una leggenda racconta che, nel settembre del 1289, Paolo Malatesta e Francesca da Polenta furono uccisi  da Giangiotto Malatesta. 
Storia cantata da Dante Alighieri nella Divina Commedia




"Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende.
Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona.
Amor condusse noi ad una morte:
Caina attende chi a vita ci spense".
[Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno, V Canto]




Foto dal web


Nella foto, particolare della Camera di Francesca, realizzata negli anni venti del Novecento. L'abito, della stilista Alberti Ferretti, è una riproduzione del costume di scena indossato da Eleonora Duse per la tragedia dannunziana "Francesca da Rimini".


Foto: @Rocca di Gradara

Qui in alto il 𝐂𝐚𝐦𝐞𝐫𝐢𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐋𝐮𝐜𝐫𝐞𝐳𝐢𝐚 𝐁𝐨𝐫𝐠𝐢𝐚, si trova nel torrione di nord-est della Rocca di Gradara. Alla sua iniziale funzione militare, indicata dalla botola e dalle cannoniere, è seguito un uso domestico come è sottolineato dalla ricca decorazione pittorica delle pareti, probabilmente realizzata nell'ultimo decennio del XV secolo, in cui è presente un trionfo di temi allegorici.



    Foto: Andrea Peruzzini


Nel corso degli secoli Gradara passerà di mano diverse volte e alcune tra le più potenti casate della penisola si disputeranno il suo possesso: oltre ai Malatesta ed agli Sforza, essa diverrà dominio dei Borgia e dei Della Roverefamiglia che governerà fino al 1631.
In seguito passerà sotto il dominio della Chiesa ed inizierà un periodo di lunga decadenza, fino al 1920, quando l'ingegnere Umberto Zanvettori acquista la Rocca ormai ridotta a  rudere e ne finanzia il restauro del castello, dell'intero  borgo, riportandolo  all'originario splendore.
Nel 1928, poco prima di morire, vende la Rocca allo Stato italiano con la clausola che la moglie Alberta Di Porta Natale ne goda l’usufrutto.
Fino alla sua morte Alberta Porta Natale si dedica con grande impegno al mantenimento della Rocca, rendendola in parte visitabile, ad esclusione delle sue stanze private.



                                                        Foto di @Marco Mariot



Dal 1983, la Rocca diventa pienamente accessibile al pubblico. 
Oggi il castello e il borgo di Gradara, perfettamente conservato, cinto dalle poderose mura medievali malatestiane, con torrioni e camminamenti di ronda che circondano il borgo.

                                                               


Foto IG ladycatia


La Rocca di Gradara e il suo borgo fortificato rappresentano una delle strutture medioevali meglio conservate d’Italia
 

                           



Foto: @tommy.cimarelli


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